Come iscritto alla mailing list di ITNOG (ITalian Network Operating Group) ho ricevuto due giorni fa (19/04/2018), una e-mail scritta da Massimiliano Stucchi che lavora presso il RIPE NCC, che vi riporto testualmente:
Ciao,
per chi non lo sapesse ancora, l'altro ieri RIPE NCC ha
finito l'ultima /8 intera a disposizione, ed ha cominciato ad allocare
indirizzi dai ranges distribuiti nel corso degli ultimi anni da parte di IANA.
Potete leggere di piu' qui:
E quindi, anche il RIPE ha esaurito l'ultimo blocco di indirizzi IPv4 pubblici (per la cronaca il 185/8, assegnato al RIPE dallo IANA nel lontano 3 Febbraio 2011). L'ultimo sotto-blocco /22 è stato assegnato il 17 Aprile.
Morale della favola, ora non ci sono più scuse per gli ISP per accelerare la transizione verso IPv6.
Come ha scritto Giorgio Bonfiglio nello stesso thread:
è ora di finirla con gli amministratori che dato un server nuovo la prima cosa che fanno è
disabilitare IPv6. Il
fatto e’ che per ora, siamo chiusi in un loop, dove gli admin di server non lo
supportano “perché tanto nessun ISP lo supporta” e gli ISP non lo supportano
“perché tanto tutto quello che c’é in v6 é anche v4”.
E' anche ora di finirla anche con gli ISP che installano CPE che non supportano IPv6. Noi di Reiss Romoli abbiamo un blocco /48 PA (Provider Assigned), che non possiamo più utilizzare perché lo stesso ISP che ci ha fornito il blocco a un certo punto, nel passaggio da rame a fibra, ci ha installato, incredibile ma vero, una CPE che non supporta IPv6!
Ciò detto, aspettatevi in futuro un po' più di post su IPv6.
Ciao a tutti.
P.S. A breve metterò in download un ampio documento sul servizio Multicast VPN basato sulla segnalazione BGP. E' una spiegazione dettagliata di quanto accennato in questo post di tre anni fa. Contiene anche i risultati di un POC in ambiente Juniper.
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